sabato 26 aprile 2008

Agfa Super Silette



Risalente al 1956, la Super Silette è uno dei tanti modelli similari della vasta gamma Agfa comparsi tra gli anni Cinquanta ed i Sessanta.
Essa monta un obiettivo da 45 mm. Agfa Apotar, con otturatore Prontor SVS ad otto velocità. Il selettore V – X – M è posto, in modo abbastanza peculiare, alla base superiore dell’otturatore, al disotto delle feritoie gemelle dell’esposimetro e del mirino. Il suo selettore è costituito da una piccola ghiera arcuata, di circa due cm. di lunghezza, semplice da individuare alla cieca.
La disposizione dei tempi e del fuoco, naturalmente serviti da comode ghiere zigrinate, rende più agevole la regolazione con la macchina in posizione di scatto, senza doverla girare o abbassare. Il fuoco, in posizione anteriore, è servito a sua volta da un gancio con rilievo zigrinato, comodo per la regolazione con la punta dell’indice destro.
La leva di caricamento delle pose è posta sul dorso superiore destro della Super Silette, in parallelo al pulsante di scatto, che – insieme con il rilievo del mirino e dell’esposimetro e con la ghiera circolare del rullino – formano una superficie continua e piana, in acciaio. Di tale materiale è composta la parte superiore della Super Silette, oltre naturalmente al blocco obiettivi – fuoco, mentre il resto del corpo macchina – anteriore e posteriore – è rivestito in plastica dura e zigrinata, antiscivolo. L’alloggiamento o slitta per il flash è montato sul dorso superiore, in posizione centrale.


L’esemplare in mio possesso si presenta in buone condizioni, con una lentezza sospetta del pulsante di scatto. E’ privo di custodia. All’interno del vano di caricamento del rullino, una etichetta cita Foto- Brenker, marktdrogerie – Herford Gehrenberg 5 / 7. E’ presente un codice alfanumerico inciso e verniciato in bianco, AD 2642, sottostante il traino di avanzamento della pellicola, il cui meccanismo è perfettamente efficiente. La pulizia delle parti in acciaio ha richiesto alcune ore di lavoro.Si tratta in sintesi di una macchina relativamente semplice e priva di fronzoli, essenziale e robusta, gradevolmente compatta e pesante
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mercoledì 23 aprile 2008

Zeiss Ikon Contina II e Contina J


Su richiesta, pubblichiamo una fotografia comparativa tra le due versioni della Zeiss Ikon Contina, la II e la J, rispettivamente risalenti al 1956 - nel primo caso - ed al 1962.

Entrambe dispongono di un obiettivo da 45 mm., con otturatore Prontor. Lo scafo e la posizione degli elementi principali, quali l'esposimetro, il mirino, la ghiera di regolazione, risultano essenzialmente e concettualmente simili. Differiscono le dimensioni, il peso e, come accennato nel post relativo alla Contina J, la posizione della leva di avanzamento della pellicola. E' palese il tentativo di ingentilire le forme squadrate dei modelli iniziali della serie, nel caso della J, più aggraziata e dal design relativamente moderno, pur mostrando come sempre una innegabile tendenza - prima di tutto - alla funzionalità ed alla robustezza.
In anteprima, annunciamo un tentativo con la Contina J previsto entro il weekend, durante la salita ad una "certa cima valdostana", salita che si preannuncia molto ardua per la neve al suolo e per certi tratti interamente esposti a nord. Per le informazioni riguardanti l'impresa, l'invito è come sempre quello di seguirci tramite Varasc.it , mentre per quanto concerne le eventuali fotografie sviluppate.. OneShotTooFar!

martedì 22 aprile 2008

Zeiss Ikon Contina J

















Una delle versioni meno note e meno diffuse della ricca serie Contina, prodotta dal 1962, la J si presenta come una macchina fotografica compatta e robusta, più piccola e notevolmente più leggera della Contina originaria. Dispone di una copertura antiscivolo nella parte laterale, che lascia scoperto l’acciaio del dorso superiore e degli obiettivi. La leva di carica delle pose della pellicola, rispetto alle prime Contina, è “affogata” nel dorso della macchina, soggettivamente più comoda da azionare con il pollice destro, a paragone con la similare leva di carica della Contina II. La leva stessa è più sottile e semplice, non zigrinata.
La Contina J dispone di un obiettivo Color Pantar da 45 mm., con otturatore Prontor 250S. L’autoscatto è posizionato sotto la ghiera di tale otturatore. Sul dorso della macchina campeggia una scritta nera, Contina, posizionata davanti al carrello di attacco del flash. Vi si nota inoltre una ghiera di controllo delle pose e di regolazione dei tempi di esposizione, apparentemente più sofisticata di quella adottata sulla Contina II (V. post precedente).



Questa macchina, più recente della Contina II, non vanta una ricca bibliografia, in paragone ad altri modelli di questa serie. Si tratta ad ogni modo di uno strumento dal design comprensibilmente più moderno ed innovativo rispetto alle prime, classiche versioni della serie Contina, più leggera, probabilmente destinata ad una utenza più vasta. L’esemplare in mio possesso è in ottime condizioni, pressoché nuovo di fabbrica, completo di custodia. Non è stata ancora testata in montagna da Varasc.it, anche se una “prova” è in programma a breve. Nella fotografia in calce, si nota un dettaglio ravvicinato dell'obiettivo Color Pantar. Notare il piccolo perno rosso, in basso, dell'autoscatto. Il delicato meccanismo è tuttora funzionante.



domenica 20 aprile 2008

Zeiss Ikon Contina IIa








In principio fu la Contina

Zeiss Ikon: una celebre marca. La storia della Zeiss Ikon ebbe origine nel 1926 dalla fusione di cinque diverse compagnie tedesche, la Carl Zeiss- Jena – risalente al 1846 -, l’ICA, la Erneman A.G., la Optische Anstalt Goerz e la Contessa- Nettel A.G., di Stoccarda. Nonostante la storica competizione tra le differenti divisioni interne all’azienda, la Zeiss Ikon ha rappresentato per anni la punta di diamante dell’industria fotografica tedesca, con una vasta produzione decennale, attualmente contesa dai collezionisti di tutto il mondo. I “pezzi” più pregiati furono le serie Contaflex e Contarex, Super Ikonta, Icarex. L’azienda originaria scomparve negli anni Settanta del Novecento, per ragioni finanziarie; subentrò una partnership con la Yashica Corp., ed attualmente esiste la
Carl Zeiss A.G. di Jena ed Oberkochen.

Zeiss Ikon Contina: un modello, mille volti. Iniziata la produzione nel 1956 in Germania Ovest, la serie Contina vide svariati esemplari, tra i quali i modelli I, II, IIa, III. Eccovi il modello IIa, o Contina 527 / 24, del quale dispongo di due esemplari. Si tratta di una macchina di piccole dimensioni, molto compatta e robusta, caratterizzata da un massiccio corpo in acciaio dotata di lenti Novicar Anastigmat, f. 45 mm. con otturatore Prontor- SVS. In altri modelli, l'obiettivo è invece il Novar Anastigmat.



Uno dei due esemplari è stato acquistato in Germania Ovest sul finire degli anni Cinquanta e dispone tuttora di una cella al selenio perfettamente funzionante, posta all’interno della zona superiore destra della Contina. Tale cella è connessa all’esposimetro e serve, mediante un meccanismo ad ago al quale corrisponde una doppia rondella di calibratura, per il calcolo della distanza. Aspetto interessante dell’esemplare in questione è la sua versatilità, nonostante gli anni, che lo rende la mia macchina fotografica “di fiducia” durante le salite in montagna.
In più occasioni, tra l’altro anche nel Monte Rosa, si è rivelata l’unica macchina fotografica ad aver riportato indietro scatti perfetti, in condizioni di forte riverbero sul ghiaccio e luce solare intensa.

Ecco alcune fotografie scattate con questa macchina in montagna, salendo alla Piramide Vincent nel Monte Rosa, ed ai piedi della Punta Valnera, in Val d'Ayas. Oppure, dalla boscosa Punta della Garda verso oriente.