martedì 1 gennaio 2013

Agfa Isoflash Rapid




Piccola e piacevolmente squadrata, il dorso in acciaio e la parte inferiore affogata in plastica zigrinata sui quattro lati, questa macchinetta fotografica così piacevolmente vintage è arrivata sulla mia scrivania il primo gennaio 2013. Completa di una vezzosa borsetta in similpelle nera, perfettamente aderente ed orgogliosamente marcata Made in Germany, a sua volta terribilmente demodé e piacevolmente in stile Sessanta.

Si tratta di una Isoflash Rapid, un apparecchio point-and-shoot ridotto all'osso e simile all'Agfa Iso-Rapid I, vale a dire la sola macchina fotografica della serie che avessi visto in precedenza.
Prodotta dal 1966 dalla tedesca Agfa-Gevaert AG di Leverkusen e costruita materialmente presso l'Agfa Camera-Werk di Monaco, la Rapid funzionava con rullini da 35 mm disposti in un ingegnoso meccanismo duale: due cilindretti di metallo ideati per avvolgere la pellicola tranne la parte esposta, per una maggiore sicurezza in caso di apertura accidentale del coperchio posteriore. Ogni macchina poteva scattare sedici fotografie in formato 24x24 mm; il caricamento era semplice ed intuitivo, occorrendo semplicemente inserire il nuovo rullino nello spazio cavo a destra, inserendone la linguetta nella cartuccia di caricamento Rapid vuota, a sinistra.


La macchina era a funzionamento meccanico, privo di batteria, ad eccezione di una batteria da 6 volt per il piccolo flash addizionale da inserire sulla parte superiore del dorso, a sinistra; vi sale tuttora, girando una piccola ghiera, un riflettore ricurvo e cromato a protezione del sopracciglio. La piccola batteria è da inserire nell'alloggiamento alla base della macchina fotografica, rimovendo la sottile base metallica che funge da appoggio e non è avvitata.
La macchina monta un obiettivo sui generis, a sua volta marcato Made in Germany: una lente Isinar f 8.2 a focale fissa con un otturatore Parator a due velocità, sunny da 1/80 di secondo e shade/cloudy/flash da 1/40. Sul retro in acciaio del dorso, a destra del minuscolo mirino ottagonale, si trova una tabella per l'uso delle pellicole migliori (Agfapan, Agfacolor, Agfachrome) in base alla distanza dal soggetto inquadrato ed alle condizioni di luce.

Successivamente venne introdotta la più evoluta versione Isoflash Rapid C prodotta a Teterboro nel New Jersey, munita di lente Isitar f/8.2 ed attrezzata per l'uso dei cosiddetti flashcubes. In sintesi, un giocattolo d'altri tempi o una vecchia e fedele compagna di viaggio di poco prezzo, il cui punto di forza era la compattezza e lo scarsissimo ingombro - a scapito naturalmente dell'ottica fissa.