domenica 18 marzo 2012

Kodak Retinette Typ 022


Domenica 18 marzo 2012, rintanato in casa, un giorno e mezzo di pioggia nervosa ed intermittente alle spalle. Un umido stillicidio di lavori da tempo rimandati e piccole ricerche, qualche lettura svogliata e le solite commissioni per negozi e supermercati; perfino il cane mi guarda mestamente dal suo angolo, mentre gli Unida affrontano il secondo minuto di Left Us to Mold.







Ho per le mani una piccola macchina fotografica per pellicole da 35 mm, acciaio e similpelle nera, che mi fissa attraverso il piccolo occhio dell'obiettivo di un sorprendente viola bluastro.
Si tratta di una Kodak tedesca, modello Retinette, come proclamato orgogliosamente sul retro: Kodak Retinette Camera. Un oggetto dalle dimensioni contenute e probabilmente molto economico, privo com'è di telemetro e di esposimetro, con ottica fissa e non intercambiabile; allo stesso tempo una macchina rifinita ed elegante nella sua solida semplicità che ricorda, per certi versi, i vecchi modelli a soffietto.
Ho provato a capirne età, storia, pregi e difetti, identificandola infine come il modello capostipite di una serie ricca e diversificata, realizzato a partire dal 1954 dalla ditta Eastman Kodak come versione rigida della precedente serie Retina degli anni Trenta, fornita invece di obiettivo retrattile. Si tratta infatti del Typ o Model 022, con obiettivo Reomar a tre elementi della ditta Schneider-Kreuznach 1:3.5 da 45 mm, coated specially for colour photography secondo il manuale originale. Monta inoltre un otturatore Compur-Rapid a dieci velocità.
Provvisto di light value settings ed autoscatto, il modello rimase in produzione fino al 1958 e ne vennero venduti circa 238.000 esemplari; il manuale decantava come the most distinctive feature of the RETINETTE fosse la (...) famous perfection of KODAK precision workmanship. Ed in effetti, i tempi ed il funzionamento della macchina sembrano tuttora perfetti, in pieno 2012.
La serie incluse, nel passare degli anni, otturatori differenti, quali i Vero, i Pronto ed altri modelli della Kodak; un modello identico e venduto dalla Kodak Pathé tra il 1955 ed il 1958, il 022 French Edition o Retinette F montò invece lenti Kodak Anastigmat Angénieux, con otturatore Kodak.




Il blocco dell'obiettivo mostra anzitutto, in nero, la fascia con i valori della distance scale; l'insieme è compatto e di uso intuitivo, molto semplice. Il volto anteriore della Retinette Typ 022 è, a differenza delle consorelle più recenti, pulito e basilare: il mirino, il nome del modello e la marca, e ben poco altro, oltre all'aggancio per il flash. Era difatti compatibile con differenti modelli di flash amovibili, quali il famoso Kodablitz; richiedeva invece l'uso di un esposimetro esterno, quale ad esempio il Kodalux L.
Il fondo della Retinette mostra invece l'ingegnosa leva di avanzamento delle pose o rapid winding lever, arcuata meraviglia meccanica definita one of the outstanding features of the RETINETTE dal manuale. Sul lato opposto si nota un'altra strana ghiera fornita di due appigli, uno dei quali è cavo e cela un bottoncino: si tratta dell'ingegnoso sistema di sblocco del coperchio, protetto da una ghiera di sicurezza o safety latch che, a sua volta, scopre un piccolo bottone metallico impossibile da premere senza aver ruotato la ghiera stessa.




Per rimuovere il rullino, una volta terminato, occorreva anzitutto premere il release button chiuso nella piega della leva di avanzamento delle pose, sul fondo della macchina fotografica, ruotando quindi il rewind knob sul dorso superiose sinistro; solo allora si poteva aprire il coperchio posteriore. L'apertura del blocco posteriore dava accesso alla camera di caricamento delle pellicole, possibilmente delle Kodachrome.
Il mio modello deve esser stato destinato al mercato tedesco, poiché la ghiera del rewind knob o di riavvolgimento del rullino reca in questa lingua le diciture delle varie tipologie di pellicola: Infrarot, Color Kunstlicht, Color Tageslicht, al posto della versione inglese, Kodachrome Daylight, Kodachrome A., Plus XI Super XX, Infrared.


Una piccola ed interessante reliquia di un tempo di fotografie dal cuore meccanico, forse più attente e scrupolose rispetto all'era delle migliaia di scatti in digitale.



1 commento:

Frank ha detto...

Complimenti per la recensione,pensa che ne ho comprata una oggi in una bancarella identica alla tua, sono rimasto stupito nel verificare i meccanismi e in particolare l'otturatore Compur. Ciao Franicesco