La Isolette II è stata immessa sul mercato successivamente al 1952 e fino al 1958 da parte della AGFA, azienda tedesca formatasi nel 1873 sotto il nome completo di Actien Gesellschaft für Anilin Fabrikation, unitasi alla statunitense ANSCO nel 1928. Il corpo principale della Isolette II è in alluminio, rivestito da una copertura di gomma zigrinata antiscivolo, che prosegue sulla faccia inferiore e basculante del carrello a soffietto.
L’aspetto è piacevole e compatto, specialmente con la chiusura del meccanismo a soffietto che sorregge – con un doppio braccio metallico parallelo – l’insieme delle lenti.
L’esemplare in mio possesso dispone di un “basilare” otturatore Pronto, prodotto sin dal 1912 dalla ditta Gauthier di Calmbach, con quattro possibili velocità, 1.25, 1.50, 1.100, 1.200. L’ottica in tre elementi è munita di lente Agfa Apotar 1:4.5 / 85. Esistono modelli di Isolette II equipaggiati con otturatore Prontor – S e pregiate lenti Solinar, oppure otturatore Vario e lenti Agfa Agnar. Il mirino è privo di elementi in rilievo, all'interno, e si trova sotto la slitta di aggancio del flash, in posizione centrale.
Il dorso della Isolette misura 13.5 centimetri di lunghezza e 3 di profondità, che salgono a circa 3.5 cm. calcolando anche la lieve sporgenza dello sportello a soffietto, se richiuso. Sul dorso troviamo, ai lati della slitta di aggancio del flash - non presente nel mio modello - ben due pulsanti: quello di destra, accanto alla semplice ghiera di avvolgimento della pellicola, è il pulsante di scatto, mentre quello di sinistra - a sua volta posto vicino alla ghiera del conteggio delle pose - apre il meccanismo a soffietto.
Il foro d'attacco del cavetto del flash è particato sul davanti della macchina, in posizione aperta, vale a dire sul lato destro dell'otturatore.
Le pellicole, oggi irreperibili, erano da 120 mm., con formato di stampa 6 x 6 cm. Purtroppo, non possedendo un rullino vergine, non ho per ora potuto testare le capacità della mia macchina.
Sul dorso della Isolette, vale a dire sull'ampio sportello di caricamento della pellicola - che copre l'intero lato posteriore della macchina, viste le dimensioni del rullino - si nota un piccolo sportello ellittico, con chiusura metallica a ghigliottina invertita (dal basso in alto) e vetro rosso, per controllare lo stato e la presenza della pellicola. Il gancio di apertura dello sportello principale è posto a sinistra e risulta di facile utilizzo, con una mano sola. Il marchio dorato della Agfa si trova in basso, sulla guancia anteriore destra della Isolette II, accanto allo sportello del soffietto. Sul dorso esterno di tale sportello si legge invece Agfa Isolette II - Made in Germany. Malgrado la compattezza che acquista una volta chiusa, la Isolette non soffre di problemi di equilibrio, possedendo due piccoli supporti laterali sul fondo, ai lati della ghiera di aggancio per i treppiedi.
Il modello in mio possesso dispone infine di una custodia in pelle, in ottimo stato, simile ad un piccolo astuccio. Essa riporta lo stemma Agfa sul lato anteriore, in basso a destra, mentre sul retro vi è una feritoia per il piccolo sportello con vetro rosso. Punto debole per gli esemplari ancora esistenti di questa serie è giudicato, senza dubbio, il cuoio del folding, che tuttavia appare in ottime condizioni nel caso di questa Isolette II. Per curiosità, consiglio di visitare questa pagina se si vogliono ammirare curiose combinazioni cromatiche in alcune Isolette. Altro sito interessante è quello dei collezionisti britannici Roland e Caroline. Non dimenticate infine Kensmithart.com.
12 commenti:
Ma da dove le tiri fuori queste macchine! Fantastica! Peccato tu non sia riuscito ancora a testarla! Dovrebbe essere una soddisfazione solo schiacciare quel pulsante di scatto, al di là del risultato.
PS: ho dato un'occhiata alle combinazioni coloriche su quel sito che hai segnalato, quella azzurra sembra una di quelle macchine giocattolo che vendono alle bancarelle del mercato e che schizzano acqua!
Grazie Codaz. In effetti altri "esperti" dicevano che il punto debole di questa macchina è il cuoio del folding, e che quindi va spesso sostituito. Così si può metterne uno di altro colore, non solo nero. La mia però ha ancora un soffietto perfetto, privo di grinze.. meno male. Peccato davvero per la pellicola, ma mi sa che non me l'avrebbero nemmeno sviluppata.
L'ultima foto fa abbastanza figlio dei fiori...
ciao! grazie per i commenti, e complimenti x gli articoli, ma quanto c'è da scrivere su una singola macchina fotografica!!!!
(ma...roba moderna no? SCHERZO!)
ne ho appena comperata una e sono curioso di proverla...ma perchè scrivi che il rullo da 120 è irrepereibile? si trova senza problemi in qualsiasi negozio di fotografia fornito!
ciao! ti ho aggiunto nella mia finestra dei ringraziamenti/acknowledgements (chissà perchè mi piace tantissimo, sta parola!). si trova in fondo alla finestra del mio blog, ciao!
Grazie ad entrambi..
Ho cercato per ogni dove, ma non trovo i rullini da 120!
Le pellicole da 120 si trovano nei negozi "seri", ma si trovano. Quando le compro a Genova da totalfoto non mi guardano strano...ho la stessa identica macchina. Ottima scelta ! (su ebay scrivi 120 film e ne compri 10 rullini alla volta...)
ciao, mi raccomando, fallo !
Ottima macchina. Io ne possiedo una,antecedente alla tua, perchè il corpo è leggermente diverso.
Comunque ho imparato a fotografare con quella e, a parte il formato quadrato delle stampe, i risultati sono ottimi. Ultimamente l'ho ancora usata per fotografare alcuni paesaggi. Ore riposa meritatamente sulla mensola assieme ad altre fotocamere sue coetanee. PapaVictor
Io ne posseggo 2 isolette V,una II, due III, e una Billy Rekord formato 6x9 tutte restaurate e perfettamente funzionanti.
Anche se non si possono paragonare alle coetanee con ottiche Zeiss hanno una resa fantastica.
Gran bella macchina, l'ha appena presa un amico e credo che gliela invidierò
PS forse nel 2008 (anno di scrittura dell'articolo) le pellicole 120 non erano reperibili, ma nel 2012 le si possono trovare tranquillamente :)
Grazie Soshito, intendevo dire che sono difficilmente reperibili, cioé non nei "normali" negozi di fotografia. A Milano qualcuno ancora le vende, mentre ad esempio a Biella, la mia città, non mi risulta. O almeno non continuativamente.
Posta un commento