La Contaflex IV ed il nuovo Pro-Tessar 115 mm in vetta alla Becca Trecare
Un complicato tragitto, tra venditore, corrieri internazionali, parenti porta nelle mie mani uno splendido esemplare di ottiche Carl Zeiss. Dalla Germania a Champoluc, via Biella, perfetto ed integro in ogni dettaglio, ecco l'ultimo obiettivo Pro-Tessar che mancava all'appello.
Ben custodito dal suo efficiente "bicchiere" di protezione, agganciato all'interno del tappo grazie ad un ingegnoso meccanismo ad incastro, il pesante obiettivo nero si presenta come una massiccia coppa capovolta dentro alla plastica opaca. Fuori, tra i graffi sottili accorsi lungo i decenni, una stinta e labile etichetta ingiallita proclama con orgoglio Zeiss Ikon AG Stuttgart - Made in Germany, Pro-Tessar 1:4 / 115 mm 11.1205. Una mano ormai ignota aveva accuratamente scritto, nell'apposito spazio, il numero di matricola del pezzo.
Tanti anni, eppure il coperchio nero si svita senza un rumore, senza un sibilo di sfregamento, quasi senza attrito: è solo plastica ma questa connessione tra un tappo ed un contenitore denota capacità ed ingegno. Una volta estratto l'obiettivo, il tappo del bicchiere funge da efficiente base, ed ora la grande lente arrotondata riflette le nubi bianche sul cielo dell'alta Ayas. Nubi ed una parentesi di verde capovolta che, anche se la vecchia lente lo ignora, è il Palon di Resy.
La denominazione Tessar parrebbe derivare dal greco "Tessa", il numerale 4, ad indicare gli elementi che compongono l'ottica. Una lente di eccezionali dimensioni: ben 7 cm di diametro fuori tutto, altrettanti di altezza. Il bordo interno reca la sottile dicitura bianca Carl Zeiss, le specifiche dell'ottica da 115 mm e la matricola; un raffinato teleobiettivo, dopo il medio grandangolo da 35 mm ed il medio teleobiettivo da 85 mm. Il 115 mm venne prodotto nel 1961, vertice supremo di una ricca e completa gamma di ottiche ideate per la serie Contaflex della Zeiss Ikon. Relativamente costose, tuttavia, queste ottiche vennero giudicate in antitesi con il progetto della stessa serie Contaflex - apparecchi reflex di buona qualità, destinati ad un vasto pubblico d'estrazione borghese, non particolarmente abbiente né professionale.
Innestare questo massiccio obiettivo, la cui estremità ricorda le bocche dei vetusti fucili a trombone di Paperon De' Paperoni, è semplice ed istintivo; in un topic precedente avevo parlato della perfetta, scorrevole sensazione di aggancio dei vecchi moduli spaziali dei programmi Apollo e Gemini. Un avvicinamento, una mezza rotazione, un perfetto incastro, un dolce e quasi impercettibile scatto.
Come tutti i Pro-Tessare, il 115 mm trasforma la visione del mirino di una Contaflex. In questo caso, l'ottimo ingrandimento avvicina nettamente oggetti distanti, facili da mettere a fuoco grazie al telemetro ed ai due focusing knobs della macchina.
Un'ottica superba, forse la migliore del trio Pro-Tessare. Il canto del cigno di un capolavoro ingegneristico.
2 commenti:
Oh ma è proprio una macchina con i fiocchi! E altro che ingegnere..
Ma passiamo ad un argomento che mi compete: mentre parli e smanetti al pc, mi volto e vedo solo la mia new Bike.. Da domani sarà in compagnia della MarkBike, chissà cosa si racconteranno.. Buahuah
Vabbè adesso ti lascio alla ricerca. Stasera, se ho tempo, inizio a stilare un piccolo post che tratta del nuovo capitolo tanto atteso.. Benvenuto nuovo ciclista "milanese"!!!!
Kiss
...Marco..per me va bene gemellare i blogs ma io non so come fare ....Non so nemmeno se questo è il posto giusto per scriverlo .. Non sono ancora tanto "pratica"....
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