lunedì 28 novembre 2011

Monte Camino e Contaflex IV






Una Contaflex IV, con obiettivo Pro-Tessar 35 mm, un oceano di aria e vento, migliaia di vette e di crinali, colli, ombre e roccia da qui fino al Monte Rosa.

Lontani ghiacciai a nord, un mare di nubi nell'abbraccio del Monviso, delle Alpi Ligure e dei lontanissimi Appennini ancora più a sud. Qui, invece, forte vento, sole ed un po' di neve dura come il cemento in questo atipicissimo autunno, avaro di precipitazioni.


Monte Camino, Prealpi Biellesi, 2388 metri. Rapida salita dal Delubro, il fantomatico tempietto diroccato soprastante Oropa: partito alle 8.00 sono arrivato in vetta al Camino alle 10.15, pur fermandomi per le fotografie. Uno scatto, due scatti. Il Mars, il Grand Combin ed il Bianco dietro alle Dame di Challand ed al possente Nery, al Colle di Chasten. Rosazza, la pianura lombarda. L'alta Valle Cervo, la Valle del Lys paiono saldate senza soluzione di continuità al massiccio del Rosa, alla sua enorme parete orientale sovrastata da un piccolo, rettangolare, visibilissimo puntino nero. Brama, malinconia, orgoglio per esserci stato più volte; voglia di tornare lassù.

Smonto il 35 mm, la macchina è lucida e pesante nella mano. Il vecchio cuoio sulla grande lastra orientativa dell'ingombrante e poco opportuno monumento di vetta, gocce di fusione dall'alto, solo l'angolo verde di una malconcia, squarciata bandiera italiana.

Silenzio e solitudine. Una meccanica perfetta, sospesa tra alto Biellese e Valle d'Aosta.

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