Ideati come ottiche aggiuntive, raffinate e capaci di alte prestazioni, gli obiettivi della serie Pro-Tessar vennero studiati per supplire all'ottica fissa dei primi due modelli Contaflex. La denominazione Tessar parrebbe derivare dal greco "Tessa", il numerale 4, ad indicare gli elementi che compongono l'ottica.
Le versioni I e II, come visto, non permettevano difatti l'adozione di lenti addizionali: occorse attendere il periodo 1957-1959, con le Contaflex III e IV, per passare allo stadio successivo.
Battezzati Pro-Tessar(e) con riferimento all'obiettivo fisso Carl Zeiss Tessar da 50 mm, questi elementi aggiuntivi si rivelarono strumenti di gran classe ed ottima concezione, come illustrato in modo eccellente dallo storico-fotografo Marco Cavina.
Le versioni I e II, come visto, non permettevano difatti l'adozione di lenti addizionali: occorse attendere il periodo 1957-1959, con le Contaflex III e IV, per passare allo stadio successivo.
Battezzati Pro-Tessar(e) con riferimento all'obiettivo fisso Carl Zeiss Tessar da 50 mm, questi elementi aggiuntivi si rivelarono strumenti di gran classe ed ottima concezione, come illustrato in modo eccellente dallo storico-fotografo Marco Cavina.
Il Pro-Tessar 1:4 da 85 mm è un medio-tele, basato su un prototipo originariamente definito Mutanar e diffuso sul mercato a partire dal 1957. La sua concezione è semplice, intuitivo l'attacco a baionetta, perfetto il gioco ad incastro che avviene sia nei confronti della Contaflex, sia nell'intelligente tappo del "bicchiere" che funge da custodia ed imballo per queste ottiche. In questo modo, entrambe le delicate estremità dell'ottica (l'apertura della lente e, al capo opposto, l'innesto) sono protette da altrettanti tappi, e l'intero obiettivo è sapientemente immobilizzato.
The Pro-Tessar f/4, 85 mm is a telephoto lens which, acting like a telescope, will permit you to record far-away subjects as large a though they were "within your reach", prometteva il manuale della Contaflex IV, suggerendo di adoperare quest'ottica per (...) landscapes, portraiture.
L'ampia lente fa sembrare quest'ottica un gioiello, un'antica coppa: la parte inferiore del cono, lontana dalla lente e dal raffinato bordo in acciaio zigrinato, reca invece le accurate incisioni dei tempi. Il bordo interno, appena sopra la lente arcuata, reca l'orgogliosa e sottile dicitura bianca Carl Zeiss Pro-Tessar 1:4 f=85 mm.
Sul versante negativo, oltre al prezzo di ieri e di oggi (60.000 Lire italiane all'epoca, dai 50 ai 100 Euro odierni) ed alla difficoltà di reperire esemplari privi di crepe, funghi o macchie, occorre citare il peso. Il "bicchiere" completo pesa infatti ben 380 grammi: molti, se si calcola che la gamma completa proponeva quattro ottiche (35, 85, 115 mm, più il raro M 1:1). A tutto ciò occorre aggiungere i circa 800 grammi della Contaflex stessa che, con la borsa, sfiora il chilo.
L'innesto è semplice, geniale, smooth: i due elementi (il Pro-Tessar e l'obiettivo fisso Tessar) si agganciano perfettamente, senza il minimo gioco o inceppo, a distanza di tanti anni: un fluido aggancio che ricorda istintivamente la miracolosa, meccanica meraviglia di precisione delle missioni Apollo, l'unione del LEM con il modulo di comando. Un piccolo e pungente difetto, infine, riguarda la maneggevolezza del sistema: una volta installato l'obiettivo, si presenta per l'operatore il problema di dove mettere la lente frontale da 50 mm della Contaflex, per la quale non è prevista una custodia protettiva.
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